giovedì 2 dicembre 2010

I dolci del Paradiso


I dolci del Paradiso in Alentejo sono celebri tanto quanto quelli di Celas tra Douro e Beiras; celebri quanto le preghiere delle monache e i miracoli dei santi; celebri come la tradizione dei pizzi. Ce ne sono confezionati con ogni tipo di frutta, impasto, combinazione, forma e specie. Grandi da riempire il piatto, fatti come di pan di spagna alle mandorle e all'uovo, leggeri come spugna, odorosi all'olfatto e vaporosi e freschi al palato. Coperti di glassa di zucchero, con granuli rossi e rosa, prendono il nome di bolo real, al centro della tavola di tutti i matrimoni poveri e ricchi della provincia.
Ci sono poi quelli piccoli, di zucchero e mandorle, e un filo di marmellata o una sorpresa di liquore nascosta in pancia, quelli che imitano i formaggi (queijinhos do céu), i prosciutti, le conchiglie, la frutta, gli stemmi, i ferri da lavoro, gli edifici.
Con ingredienti semplici, zucchero, farina e uova, arricchiti da questo o quel tocco speziato, non si può armonizzare più finemente i sensi o ricevere, da una sensazione effimera, un prodigio maggiore di delizia immortale.
Per quale singolar mistero la clausura, che proibiva alle donne di consolarsi con la seppur minima lubricità, ha lasciato loro solo questa dei dolci, come valvola di sicurezza contro pratiche più pericolose e contagiose distrazioni?
Perchè non occorre essere astuti indovini per riconoscere, in certi dolci, ricette del Demonio.

Fialho de Almeida

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